Feed RSS Youtube LinkedIn Twitter

Agostino La Bella

Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire. (P. Coelho)

24 Luglio, 2015

Leadership – i contenuti

Tutte le organizzazioni, dalle microimprese ai grandi sistemi sociali, hanno bisogno di leadership. In generale, l’esercizio della leadership è rivolto al rafforzamento dell’identità, al miglioramento della cultura e dell’atmosfera, a creare senso di appartenenza: serve a rendere le persone orgogliose e soddisfatte del proprio lavoro o del posto in cui vivono. La necessità di leadership aumenta quando le organizzazioni sono chiamate a misurarsi con cambiamenti tumultuosi ed incalzanti, quando le persone devono operare in condizioni di stress, quando il futuro appare incerto e minaccioso. È in tali casi che questo fattore influenza la capacità di risposta e le prestazioni: più delle risorse materiali, più del capitale, più della tecnologia; ed è proprio allora che scopriamo le nostre carenze.
Non c’è però da sorprendersi della relativa scarsità di queste capacità: infatti, mentre le grandi scuole di management pongono, giustamente, molta enfasi su metodi e modelli organizzativi e gestionali, il tema della leadership è abbastanza trascurato. Ciò deriva probabilmente dall’errata convinzione che la capacità di svolgere un ruolo di leader sia legata a rare doti naturali. Oggi sappiamo che non è così, e che si tratta di capacità che possono essere acquisite tramite un processo di apprendimento e affinamento continuo.
Esistono decine, se non centinaia, di libri sulla leadership. Alcuni sono molto interessanti. Altri persino fonte di grande ispirazione. Però, alla fine della lettura sarà capitato, penso non solo a me, di chiedersi: e allora? Se aspiriamo a svolgere questo ruolo, cosa dobbiamo fare in concreto, cosa imparare, quali tecniche mettere in pratica, ed in quali circostanze specifiche? Pochissimi sono i manuali dedicati a fornire risposte operative e, quasi sempre, questi ultimi sono molto focalizzati: trattano cioè, in modo a volte ridondante, uno solo dei tanti argomenti che sarebbe necessario approfondire. Obiettivo di questo volume è fornire una guida completa, con indicazioni sufficientemente precise su tutte le componenti della leadership. I nove capitoli in cui si articola costituiscono un percorso ideale, che può essere seguito in una classe oppure individualmente e che, a seconda delle preferenze ed orientamenti personali, può avere diversi punti d’attacco.
Nel primo capitolo dimostreremo la tesi di fondo di questo manuale, ovvero che le qualità che determinano la leadership non sono doti naturali, ma possono essere imparate attraverso lo studio e la pratica. Presenteremo inoltre alcuni elementi che accomunano gran parte delle persone che hanno assunto un evidente ruolo di leadership. Pur non potendo far riferimento ad un unico “modello” cui conformarsi, individueremo specifiche capacità che, opportunamente sviluppate con lo studio, la pratica, l’applicazione continua, permettono di influenzare i comportamenti e di allinearli con gli obiettivi generali dell’organizzazione. Pur trattandosi di capacità acquisibili, queste sono poco diffuse per l’impegno ed il sacrificio necessari. Per coloro che non hanno sufficiente motivazione le difficoltà appaiono insormontabili e lo sforzo richiesto scarsamente compensato da ritorni diretti.
Nel secondo capitolo scopriremo che la capacità di orientare i comportamenti si basa sulla padronanza delle cinque principali forze che operano all’interno delle organizzazioni. Dopo averle analizzate singolarmente, impareremo come controllarle. Vedremo che esistono modalità diverse di intervento, che caratterizzano diversi “stili di leadership”. Impareremo quindi come adattare lo stile di direzione tenendo conto delle caratteristiche delle persone coinvolte, delle specifiche situazioni, della tipologia delle decisioni da prendere e della particolare fase del ciclo di vita del sistema di relazioni organizzative.
A prescindere dallo stile, il leader deve essere in grado di generare soluzioni originali ed innovative, anticipando i problemi ed individuando nuovi modi per sfruttare le opportunità. Per questa ragione nel terzo capitolo studieremo i principali meccanismi che portano alla produzione di nuove idee, e le condizioni organizzative che favoriscono la creatività. Scopriremo che il processo creativo, sia individuale che di gruppo, può essere influenzato e controllato con varie tecniche per renderlo più produttivo in termini di qualità e qualità.
Nel quarto capitolo esamineremo il ruolo di creatività ed immaginazione nella formulazione delle strategie per il cambiamento. La leadership serve, anche e soprattutto, per affrontare i cambiamenti senza paura. Nei periodi di grande turbolenza, infatti, la barriera della paura spegne la creatività organizzativa, indipendentemente dalla tecnologia posseduta e dal talento delle persone, e porta al degrado della prestazione competitiva. Vedremo allora come raccogliere ed interpretare i “segnali deboli”, cioè quei fenomeni e fatti, apparentemente poco significativi se considerati separatamente, ma che, osservati con attenzione, si compongono in un quadro strategico significativo; studieremo come anticipare gli shock, per non essere colti di sorpresa, ed impareremo a rispondere in modo proattivo.
Un elemento critico che si presenta nelle organizzazioni costrette ad operare nelle condizioni di turbolenza sopra menzionate riguarda l’emergere di disaccordi sulla natura stessa dei problemi da affrontare. Nascono rivalità interne. Si sviluppa la “sindrome della fortezza”, secondo la quale singoli individui o gruppi si arroccano nel proprio ruolo e tendono a vedere gli altri come nemici. Il quinto capitolo ci fornirà allora gli strumenti di problem solving, negoziazione e risoluzione di conflitti necessari per affrontare con sicurezza questo tipo di situazioni. Facendo riferimento ai risultati del famoso Harvard Negotiation Project vedremo come condurre con successo una trattativa, come riconoscere e neutralizzare i “trucchi sporchi” ai quali controparti particolarmente aggressive a volte ricorrono per stabilire un vantaggio negoziale, come uscire senza danni da contrasti duri e carichi di tensione emotiva.
Questi argomenti vengono ulteriormente approfonditi, nel sesto capitolo, con riferimento al caso specifico degli organi collegiali. Vedremo come meccanismi di decisione collegiale apparentemente lineari e “democratici”, come ad esempio quello del voto a maggioranza, possono essere manipolati per influenzare il risultato. Analizzeremo anche alcuni particolari fenomeni di dinamica dei gruppi che consentono di alterare drasticamente i rapporti di forza tra le diverse parti. Saremo così in grado di contrastare eventuali manovre rivolte ad acquisire una posizione di potere in un consiglio d’amministrazione, in un’assemblea od in un comitato, ed acquisiremo le nozioni tattiche fondamentali per sostenere con efficacia il nostro punto di vista.
Il settimo capitolo è dedicato alle tecniche che permettono di trasformare un “gruppo” in una “squadra”, tema centrale nella teoria della leadership. Infatti la squadra massimizza l’efficacia delle risorse umane, permettendo di conseguire risultati neanche immaginabili attraverso la semplice sommatoria di sforzi individuali. Le squadre non nascono “pronte”, anzi spesso devono essere create con persone, magari validissime sul piano tecnico, ma con scarse attitudini relazionali. Studieremo allora i sette principi fondamentali del team building ed impareremo a metterli in pratica con riferimento all’ambiente di impresa.
L’ottavo capitolo fornisce una “guida al comportamento del leader”. E’ impossibile infatti esercitare propriamente questo ruolo senza curare alcuni aspetti comportamentali e di “stile personale”. In misura a volte rilevante alcuni di tali elementi sono dipendenti dal contesto, come ad esempio l’abbigliamento o il “gergo”, altri sono invece di carattere generale, e su questi ci soffermeremo. Vedremo allora come migliorare la nostra “intelligenza emotiva”, studieremo le tecniche di “risposta assertiva”, acquisiremo i principi fondamentali della comunicazione interpersonale ed impareremo a riconoscere ed eliminare i time wasters, cioè i fattori che si frappongono all’uso efficiente del nostro tempo e di quello degli altri.
Il nono capitolo, l’ultimo, risponde a tre domande che probabilmente il lettore avrà nel frattempo maturato. Come influisce la capacità di leadership sul successo, individuale o di impresa? Quali sono gli errori più comuni da evitare? Ed infine, esistono “indicatori di leadership”? Il “moltiplicatore della leadership” ci aiuterà a capire che la capacità di esercitare tale ruolo è ciò che determina e limita insieme il potenziale degli individui e delle organizzazioni. Vedremo poi quali sono le trappole che possono inficiare l’azione del leader avvolgendolo in circoli viziosi che ne vanificano l’impegno. Infine, presenteremo un metodo per misurare le capacità di leadership. Sulla base di dieci fattori, estratti come sintesi degli argomenti trattati in questo volume, e facendo uso di una guida per l’assegnazione di punteggi, saremo in grado di costruire indici relativi alle capacità di leadership sia generali che situazionali.